giovedì 21 marzo 2013

21 marzo..."Primavera di bellezza"

Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell'orto, sul fico e sul moro ornati di gemmule d'oro?...





e ancora...

Primavera vien danzando, vien danzando alla tua porta. Sai tu dirmi che ti porta?
Ghirlandette di farfalle, campanelle di vilucchi, quali azzurre, quali gialle e poi rose a fasci e a mucchi...
(Angiolo Silvio Novaro)




Reminiscenze scolastiche, è vero. Quando lo studio delle poesie a memoria trovava ancora spazio tra i banchi di scuola. Metodo che sta svanendo, ma che per me - stolida retrograda - rimane una pratica piuttosto utile. Perché sia efficiente la memoria va allenata, ricordare è una delle nostre funzioni mentali basilari, ma ci sono sempre meno occasioni per applicarla. La nostra capacità di costruire i ricordi e di mantenerli vivi si basa sul ricordo dei particolari, delle frasi dette, della successione degli eventi. Quando vogliamo goderci una canzone che ci piace, capirla e cantarla, impariamo il testo. Per la poesia è lo stesso. Il piacere per la letteratura passa anche da qui.

Parlando di letteratura, molti sono i poeti e gli autori che hanno dedicato alla primavera un testo, una poesia, un titolo...

Oggi, mentre il mondo intero ricorda la sindrome di Down, noi aspettiamo la primavera, rendendole omaggio attraverso la mano di scrittori che da tutto il mondo l'hanno celebrata.





"Aspetta primavera, Bandini" così intitola John Fante il suo romanzo d'esordio. 
Una storia dove sia il padre sia il figlio, attendono con speranza la primavera. L'uno - muratore costretto all'inattività a causa del rigido clima invernale - per tornare a lavorare, e l'altro per tornare a giocare a baseball, entrambi per lasciarsi alle spalle le difficoltà del quotidiano.



"Pri-pri e Pe-pe Le strambe avventure di Primavera e Pedro" raccontate dalla Brigata Stralunata di AT21, vedono protagonisti due bambini: Primavera e Pedro. Lei, bambina di otto anni, con gli occhi a mandorla e un carattere vivace, incontra Pedro, un amichetto di due anni più grande che le piace molto, ma che non sembra ricambiare...

Fuori era già primavera...

 La primavera da sempre è considerata la stagione della rinascita e del rinnovamento delle energie vitali del corpo e della mente. Forse è così. E sennò fa lo stesso...





Qui non serve misurare con il tempo, a nulla vale un anno, e dieci anni non son nulla. Essere artisti significa: non calcolare o contare; mutare come l'albero, che non incalza i suoi succhi e fiducioso sta nelle tempeste di primavera, senza l'ansia che dopo possa non giungere l'estate. L'estate giunge. Ma giunge solo a chi è paziente e vive come se l'eternità gli stesse innanzi, così sereno e spensierato e vasto. (Rainer Maria Rilke)

Primavera d’intorno brilla nell’aria, e per li campi esulta, sì che a mirarla intenerisce il core. (Giacomo Leopardi)



Ci sono sempre mille soli al di là delle nuvole. (Dominique Lapierre)




Quando ci sentiamo affranti e deboli, tutto ciò che dobbiamo fare è aspettare. La primavera torna, le nevi dell’inverno si sciolgono e la loro acqua ci infonde nuova energia. (Paulo Coelho, Aleph)



Potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno fermare la primavera. 
(Pablo Neruda)





Quando nel mondo non sarà più necessario ricordare con una giornata la sindrome di Down, allora il 21 marzo sarà veramente primavera per tutti. 
E solo primavera.

www.at21.it


CoorDown

1 commento:

  1. Poesia chiama poesia: dal mio poeta preferito Rabindranat Tagore:


    Ad alta voce


    Ad alta voce
    scroscia la pioggia,
    rotto il cielo
    l’acqua riempie la terra.
    Scossa la tempesta
    la foresta geme e chiama;
    rivi e rivi
    solcano la terra.
    Qualcuno danza
    sulle sciolte chiome delle nubi.

    La mente corre tra la pioggia
    in braccio alla tempesta;
    chi potrà calmare
    le onde del mio petto?
    Il cuore è sconvolto:
    si sono aperte le porte,
    si è risvegliato
    il palpito della primavera.
    Qualcuno, pazzo,
    corre per i campi.

    ***

    Anche se le stelle


    Anche se le stelle
    brillano tutta la notte
    non lasciano il segno
    del loro cammino.

    ***

    A lungo durerà il mio viaggio
    e lunga è la via da percorrere.

    Uscii sul mio carro ai primi albori
    dei giorno, e proseguii il mio viaggio
    attraverso i deserti dei mondo
    lasciai la mia traccia
    su molte stelle e pianeti.

    Sono le vie più remote
    che portano più vicino a te stesso;
    è con lo studio più arduo che si ottiene
    la semplicità d'una melodia.

    Il viandante deve bussare
    a molte porte straniere
    per arrivare alla sua,
    e bisogna viaggiare
    per tutti i mondi esteriori
    per giungere infine al sacrario
    più segreto all'interno del cuore.

    I miei occhi vagarono lontano
    prima che li chiudessi dicendo:
    «Eccoti!»

    Il grido e la domanda: «Dove?»
    si sciolgono nelle lacrime
    di mille fiumi e inondano il mondo
    con la certezza: « lo sono! »

    Beatrice.

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