Da tempo ci pensavo...adesso c'è.
La "rubrica letteraria" sarà uno spazio dedicato ai libri, alla cultura, una pagina dove ognuno, se vorrà, potrà scrivere, suggerire, recensire, raccontare un libro, insomma uno spazio per dire al mondo che "la letteratura passa anche da qui!"
Oggi Silvia Corazza, prima ospite della rubrica, racconta cosa le ha lasciato la lettura di:
"Il negativo dell’amore"
di Maria
Paola Colombo Ed. Mondadori
Cica e Walker sono due bambini, poi
ragazzi, con differenti diversità: lei ha subito un trauma che le
condiziona e le condizionerà la sfera affettiva, lui ha un cromosoma
in più. Conducono vite diverse ai due capi dell’Italia e, grazie
agli sghiribizzi del destino, finiranno per incontrarsi in un momento
magico e drammatico in cui le loro esistenze sembrano trovare
spiegazione.
Ad unire i due bambini sono i loro
sogni, le loro solitudini di cui sono prigionieri, la loro
“diversità” mentre cercano il loro posto nel mondo. Due creature
distanti ma simili, in entrambi c'è qualcosa di leggero e candido ma
anche di audace e coraggioso, due anime che scorrono lontano dal
mondo e da quella che viene comunemente definita normalità.
Dentro c’è tutto: la famiglia con le
luci ed ombre, la ferocia e la bellezza del primo amore, l’importanza
dell’amicizia, il lavoro, le delusioni, la morte.
Questo libro è, innanzitutto, scritto
in modo piacevole, senza pesantezze e pietismi, a volte ironico, a
volte poetico, della poesia semplice che si nasconde dietro le cose
della vita che, ormai sempre più spesso, guardiamo senza vedere, a
volte spietato. Alla fine lascia un sorriso, e non è un’eredità
da poco…
L’ho comprato essenzialmente per
curiosità, per vedere come la scrittrice avrebbe dipinto il ragazzo
con la sindrome di Down. Ho letto altri libri con protagonisti del
genere (L’eleganza del riccio, Io uccido, L’acchiapasogni), ma ho
trovato che le caratterizzazioni fossero sempre piuttosto distanti
dalla realtà, o, quantomeno, dalla mia realtà. Invece Maria Paola
ha fatto un buon lavoro: Walker parla, pensa e si comporta in modo
molto credibile.
Mi è piaciuto, mi ha anche sorpreso
per la capacità di analisi e per il modo delicato ma lucido in cui
vengono affrontati temi “imbarazzanti”: il fratello di Walker,
per esempio, sogna di ucciderlo per gelosia.
Il finale è affascinante, i fili dei
destini di tutti i personaggi si srotolano per il romanzo partendo da
punti diametralmente opposti e alla fine si ritrovano tutti nello
stesso gomitolo. Il messaggio che mi ha lasciato è di ottimismo: la
vita trova sempre la sua strada.
"Ma cosa c'è
di così bello dentro un libro?" Cica è perplessa.
"C'è
tutto, bambina. C'è tutto” dice Carmelina. "Ciascuno di noi ha
una vita soltanto. Invece le persone che leggono i libri hanno tante
vite, una per ogni libro. E tutte diverse."
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