lunedì 20 gennaio 2014

Rubrica letteraria: Il negativo dell'amore








Da tempo ci pensavo...adesso c'è.
La "rubrica letteraria" sarà uno spazio dedicato ai libri, alla cultura, una pagina dove ognuno, se vorrà, potrà scrivere, suggerire, recensire, raccontare un libro, insomma uno spazio per dire al mondo che "la letteratura passa anche da qui!"  

Oggi Silvia Corazza, prima ospite della rubrica, racconta cosa le ha lasciato la lettura di:



"Il negativo dell’amore" 
di Maria Paola Colombo Ed. Mondadori




Cica e Walker sono due bambini, poi ragazzi, con differenti diversità: lei ha subito un trauma che le condiziona e le condizionerà la sfera affettiva, lui ha un cromosoma in più. Conducono vite diverse ai due capi dell’Italia e, grazie agli sghiribizzi del destino, finiranno per incontrarsi in un momento magico e drammatico in cui le loro esistenze sembrano trovare spiegazione.

Ad unire i due bambini sono i loro sogni, le loro solitudini di cui sono prigionieri, la loro “diversità” mentre cercano il loro posto nel mondo. Due creature distanti ma simili, in entrambi c'è qualcosa di leggero e candido ma anche di audace e coraggioso, due anime che scorrono lontano dal mondo e da quella che viene comunemente definita normalità.

Dentro c’è tutto: la famiglia con le luci ed ombre, la ferocia e la bellezza del primo amore, l’importanza dell’amicizia, il lavoro, le delusioni, la morte.
Questo libro è, innanzitutto, scritto in modo piacevole, senza pesantezze e pietismi, a volte ironico, a volte poetico, della poesia semplice che si nasconde dietro le cose della vita che, ormai sempre più spesso, guardiamo senza vedere, a volte spietato. Alla fine lascia un sorriso, e non è un’eredità da poco…
 

L’ho comprato essenzialmente per curiosità, per vedere come la scrittrice avrebbe dipinto il ragazzo con la sindrome di Down. Ho letto altri libri con protagonisti del genere (L’eleganza del riccio, Io uccido, L’acchiapasogni), ma ho trovato che le caratterizzazioni fossero sempre piuttosto distanti dalla realtà, o, quantomeno, dalla mia realtà. Invece Maria Paola ha fatto un buon lavoro: Walker parla, pensa e si comporta in modo molto credibile.

Mi è piaciuto, mi ha anche sorpreso per la capacità di analisi e per il modo delicato ma lucido in cui vengono affrontati temi “imbarazzanti”: il fratello di Walker, per esempio, sogna di ucciderlo per gelosia.

Il finale è affascinante, i fili dei destini di tutti i personaggi si srotolano per il romanzo partendo da punti diametralmente opposti e alla fine si ritrovano tutti nello stesso gomitolo. Il messaggio che mi ha lasciato è di ottimismo: la vita trova sempre la sua strada.


"Ma cosa c'è di così bello dentro un libro?" Cica è perplessa.
"C'è tutto, bambina. C'è tutto” dice Carmelina. "Ciascuno di noi ha una vita soltanto. Invece le persone che leggono i libri hanno tante vite, una per ogni libro. E tutte diverse." 


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