giovedì 20 febbraio 2014

Perché Trisomia 21 lascia i bar del Nelson Mandela Forum





Perché Trisomia 21 Onlus lascia il Mandela

Diversamente “educatori”





Era il 18 settembre del 2008 quando, con un concerto di Gianna Nannini, iniziammo la nostra avventura di baristi al Nelson Mandela Forum, con l'ambizione di abbattere il pregiudizio che tanto penalizza la sindrome di Down e con l'intento di dare dignità lavorativa ai nostri figli, mettendo sempre al primo posto il loro interesse, il loro bene e la loro crescita. Ed è tra sbagli, incertezze, soddisfazioni e umiliazioni che negli anni, con tanta fatica, siamo cresciuti con loro. 
 









In questo tempo, a causa di una formula gestionale obbligata, si resero sempre più evidenti alcune criticità non più sostenibili che, sotto molti aspetti, avrebbero potuto creare dei danni, e per le quali l'assemblea dei soci decise di interrompere l'esperienza al Mandela. Eravamo intanto arrivati al dicembre 2012.



Immediatamente dopo la nostra comunicazione, fu il presidente del Nelson Mandela Forum su mandato del direttivo, a invitarci a proseguire con una formula rinnovata e con l'affiancamento a un'altra realtà del territorio. Nel rispetto della condivisione, aperta per stile e sempre pronta al confronto, l'assemblea dei soci deliberò di accettare la proposta considerandola una bella opportunità, purché coincidessero intenti e obiettivi.



Adesso, dopo mesi di riflessione, a malincuore prendiamo atto che nonostante i reiterati tentativi di condivisione di intenti con l'Associazione Palasport e la compagna di viaggio Matrix, non sussistono i presupposti per proseguire l'esperienza al bar. Ciò probabilmente dovuto anche alla diversa natura delle due realtà.



Lasciamo il Mandela credendo ancora oggi nella bontà del progetto che accettammo senza condizioni, tanto che ringraziamo tutti coloro che si adoperarono per far sì che si potesse realizzare.

Il Nelson Mandela Forum è stato nel nostro immaginario il luogo ideale nel quale far vivere ai nostri ragazzi una palestra di vita. Molti di loro è con questo progetto che hanno vissuto la prima esperienza lavorativa, hanno conosciuto per la prima volta una retribuzione, hanno imparato a fare, hanno imparato a chiedere a se stessi, hanno faticato tanto per essere ugualmente e altrettanto professionali.

Anzi, vogliamo dirla tutta: le birre spillate un po' meno bene, le code alle casse, i caffè un po' troppo lunghi, Firenze, i fiorentini e non solo, hanno imparato ad apprezzarli perché veicolano un messaggio che non si trova in nessun bar della città: il sapore della libertà.





Firenze, 19 febbraio 2014




Il direttivo dell'Associazione Trisomia 21 Onlus










3 commenti:

  1. Il panino o il gelato al vostro bar del Mandela è sempre stato una piacevole aggiunta agli spettacoli e alle manifestazioni sportive che abbiamo seguito al Palasport... L'ultima volta che ho pranzato con i vostri panini con la porchetta è stato poche settimane fa alla prima gara del campionato italiano A1 e A2 di ginnastica artistica.
    Le vostre maglie arancioni dietro al bancone del bar ci mancheranno tanto... Vorrà dire che le prossime volte che torneremo al Mandela ci porteremo i panini da casa!

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  2. Dispiace molto tutto ciò, venire a Firenze al Mandela vuol dire sosta obbligata al bar per gustare prima di tutto un sorriso degli straordinari ragazzi in arancione e poi un caffè, poco importa se a volte lungo ma sempre fatto con impegno e passione. Buona fortuna. :)

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  3. Ho letto più volte questo comunicato, almeno quante volte ho letto l'articolo apparso su Repubblica.it di ieri. Quello in cui si dice che Antonella è contro Matrix. Mi chiedo se la parola "diverso", in tutte le sue coniugazioni, abbia un significato chiaro solo per chi ha un disabile in casa o anche per chi è semplicemente munito di dizionario. In ogni caso, e in ogni dizionario, diverso non è mai sinonimo di contro. E quindi non arrivo a comprendere come "diversa natura" possa diventare "contro natura", per esempio. Posso pensare che i miei meravigliosi concittadini debbano dividersi in fazioni per rispondere ad un input iscritto nel loro DNA, ma da un giornalista mi aspettavo chiavi di interpretazione diverse. Tant'è....mi dispiace che tutto sia stato ridotto così.

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