martedì 22 aprile 2014

Rubrica letteraria: un pensiero a Gabriel Garcia Marquez

17 aprile 2014


Avevo in mente tutta un’altra cosa. Ma oggi ho dovuto dire addio ad una persona che ho amato molto. Senza conoscerla, o forse conoscendola profondamente, se è vero che in ciò che si scrive c’è sempre una grande parte di noi stessi. Se ne è andato un compagno di notti insonni trascorse fra le sue pagine, spesso di una bellezza onirica. Un cantore di sentimenti e storie magiche, un pittore di personaggi così vivi da sembrare amici di lunga data. Ma anche un uomo segnato da un’inquietudine profonda, dalla voce imperiosa nella denuncia sociale, talmente imperiosa da diventare a volte la voce di un popolo.
Non ho né la competenza né, soprattutto, il coraggio per parlare di uno dei suoi libri piuttosto che un altro: mi sembrerebbe di commettere uno spregio. Li ho letti tutti e tutti mi hanno lasciato un segno nel cuore. E tutti insieme, come prismi che riflettono frammenti, compongono il ritratto del loro autore.
Ciao Gabo. Spero che tu possa trovare una penna per scrivere ancora, magari sulle nuvole. L’eternità è un tempo sufficiente per leggerti.
Silvia Corazza
“Lo zingaro veniva, deciso a restare nel villaggio. Era stato nella morte, effettivamente, ma era tornato perché non riusciva a sopportare la solitudine” (Cent’anni di solitudine)
“Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo” (Diatriba d’amore contro un uomo seduto)
“…i sintomi dell’amore sono gli stessi del colera.” (L’amore ai tempi del colera)
“Non ho la forza per contrastare la volontà di Dio.» «Allora se la faccia venire» disse Abrenuncio. «Forse un giorno Dio gliene sarà riconoscente.» (Dell’amore e altri demoni)
“Se solo per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di pezza e mi regalasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma in definitiva penserei tutto ciò che dico” (testamento)
"Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall'alto solo per aiutarlo ad alzarsi."
Gabriel Garcia Marquez

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