di Andrea Vitali
Collocazione spaziale: paese di
Bellano, sul lago di Como
Collocazione temporale: l’era
fascista.
Personaggi:
tanti, tantissimi. Compresi gatti e piccioni che hanno un ruolo
fondamentale. Per citarne qualcuno: Eufrasia Sofistrà, in grado di
leggere il futuro; Luigina Piovati detta l’Uselanda (che sarebbe
qualcosa di simile ad un ornitologa non proprio convenzionale),
Filzina, sorella di uno dei 4 “vitelloni” attorno ai quali ruota
la vicenda: tenera, ingenua, segretaria perfetta e dedita ad opere di
carità e che finirà per strappare al lettore un sorriso ammiccante
e un sorpreso “ma guarda te la Filzina…” e i “mitici”
carabinieri di Bellano: il maresciallo Maccadò e i due (appuntato e
brigadiere) Misfatti e Mannu rivali di campanile e di carriere. Per
non parlare del podestà e della sua signora, degli operai e
dirigenti della filanda e di Anselmo Crociati, cacciatore ipovedente.
E il lago, con il suo clima di nebbie, umidità e cieli tersi di
montagna.
Trama: Irraccontabile. Siamo in un
paese e le vite di tutti si intrecciano l’una con l’altra.
Diciamo che la storia nasce dalla caccia che il maresciallo dà ai 4
ragazzotti che mettono a soqquadro il paese. Ma è solo un pretesto
per tante altre storie tutte collegate fra loro: equivoci e intrighi,
vicende personali e trame politiche, qualche cadavere, amori e
pettegolezzi, passioni e reati.
L’autore: il mio incontro con
Andrea Vitali e gli abitanti di Bellano è stato uno dei più
piacevoli della mia vita di lettrice. Vitali scrive con semplicità,
in modo divertente e maledettamente realistico, tanto che leggendo un
suo libro spesso sembra di vedere un film. Magari in bianco e nero,
della serie “Pane amore e…”! I suoi testi sono commedie, il
“giallo” è veramente sbiadito davanti all’umanità dei
protagonisti, usciti da una realtà paesana che appare a volte
soffocante, esattamente come nella vita vera. Ed emersi da un tempo
che non sembra più neanche vero. Lo stile è divertente, un umorismo
pulito e un’ironia leggera che fa sorridere anche a distanza.
Questo è, fra tutti i suoi libri che ho letto, decisamente il
migliore, fatto di piccole storie che raccontano un’Epoca. Una
delle più cupe della nostra Storia, eppure alla fine spunta il
rimpianto per la natura genuina dei personaggi.
Certo, i libri di Vitali non
rappresenteranno mai pilastri della nostra letteratura. Ma si leggono
con piacevolezza, lasciano “gioia”, e sono tutt’altro che
banali. Si possono leggere anche in spiaggia senza sentirsi in colpa,
soprattutto verso se stessi. Dopotutto leggere deve essere anche un
“piacere”, e non sempre si è in grado di sopportare Dostojevsky.
;-)
Silvia Corazza
Non
ricordava bene nemmeno lui quando l’aveva deciso: in ogni caso,
alla morte della vecchia, avrebbe preso il gatto e l’avrebbe
ammazzato come un coniglio. Dopodichè, considerato che era stato
ingrassato a latte e riso, proprio come si fa con un maialino,
l’avrebbe anche mangiato.
In salmì, la morte sua.
In salmì, la morte sua.
Adori i libri di Andrea Vitali, grazie quindi per la recensione.
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